Per uscire dal lockdown servono azioni mirate, che richiedono strumenti con cui prendere la mira. Tra questi ci sono le cosiddette app di tracciamento di cui l’Italia, come il resto del mondo, sta cercando di dotarsi. Il termine tracciamento evoca tuttavia timori distopici che alimentano un dibattito che ha perso di vista presupposti, obiettivi e realtà. Proviamo a ripartira da questi per illustrare potenzialità e limiti delle applicazioni mobili di contact tracing e parlare del complesso rapporto tra tecnologia, libertà e diritti umani.
L’argomento è trattato da Alessandro Bogliolo in un webinar della serie UniurbSpritz di cui trovate la registrazione e slide.