Mercoledì 10 giugno, sempre alle 17:30, siete invitati a partecipare al quinto diAry Open Meeting online, dedicato agli ultimi aggiornamenti dell’applicazione e del servizio.
In particolare, con l’implementazione del meccanismo delle call to action, su base geografica e temporale, l’applicazione diAry si apre ad applicazioni di ogni tipo basate sulla sua caratteristica peculiare: consentire all’utente di conservare memoria privata dei propri spostamenti, per poter ricevere in modo anonimo informazioni e segnalazioni riferite esattamente ai luoghi che ha visitato e alle circostanze nelle quali lo ha fatto.
Questo ha evidenti applicazioni in ambito sanitario e nella gestione di emergenze di qualsiasi tipo, ma si presta anche ad usi abituali che favoriscano la partecipazioni ad eventi, la visita di siti e la fruizione del territorio in totale autonomia.
Con i beta tester e gli early adopter che vorranno partecipare al meeting di oggi alle 17:30 ne illustreremo e ne proveremo insieme le caratteristiche. L’applicazione è disponibile per il download su Google Play e App Store.
Come partecipare?
Come per gli altri incontri, la partecipazione è completamente libera. Basterà collegarsi alla stanza virtuale disponibile al seguente indirizzo: https://bit.ly/diAry-Open-Meetings-Room.
Ci si potrà collegare, senza necessità di registrazione, a partire da 15 minuti prima dell’incontro.
Rinnoviamo l’invito ai partecipanti a sperimentare in prima persona l’app diAry, aggiornata all’ultima versione. Per farlo, assicurarsi di:
Avere installata fin da oggi l’ultima versione di diAry (la 0.1.4 per Android, la 0.1.3 per iOS),
Tenere attiva l’applicazione, in modo da avere registrato almeno qualche campione prima dell’incontro,
Disabilitare la gestione automatica della batteria per diAry nelle impostazioni del proprio smartphone (qui una utile guida per la maggior parte degli smartphone: https://dontkillmyapp.com/).
L’app Immuni è finalmente disponibile in molte regioni italiane ed è bene installarla e usarla subito!
Il team di sviluppo di Digital Arianna invita tutti ad usare Immuni con lo stesso spirito con cui, da settimane, invita tutti ad usare diAry. Si tratta di semplici azioni di responsabilità individuale che possono salvaguardare noi stessi e gli altri. Le due applicazioni utilizzano approcci complementari.
Immuni usa le interfacce Bluetooth, con i protocolli di exposure notification sviluppati da Google e Apple, per tenere traccia delle condizioni di prossimità tra dispositivi, dalle quali dedurre le possibilità di contatto diretto tra gli utenti. Fa tutto automaticamente, senza darne riscontro all’utente. In caso di diagnosi positiva, consente all’utente, con l’ausilio degli operatori sanitari, di notificare al sistema la propria positività in modo che tutti i dispositivi con i quali il suo cellulare è venuto in contatto possano essere allertati automaticamente e in modo anonimo.
diAry utilizza i sistemi di localizzazione dello smartphone per dare all’utente percezione e memoria dei propri spostamenti. Queste informazioni, conservate in locale in forma anonima, possono consentire all’utente di collaborare con l’autorità sanitaria, se positivo al virus, o di ricevere informazioni circostanziate e puntuali su eventuali situazioni di contagio diretto o indiretto alle quali potrebbe essere stato esposto.
Le informazioni che le due applicazioni mettono a disposizione dell’utente potrebbero essere fondamentali per circoscrivere eventuali nuovi focolai di contagio, contenere il virus e tutelare la salute pubblica. I dati che non raccogliamo oggi, sono persi per sempre.
L’attesa di altre app espone a rischi gravi e inutili – Conferenza stampa mercoledì
Esiste un’app, chiamata Digital Arianna, diAry, che offre ai cittadini un ausilio personale, anonimo e discreto, per avereconsapevolezza e memoria delle proprie azioni nella fase post-lockdown. Oggi, come non mai, l’interesse collettivo dipende dalle azioni di ciascuno di noi. Digital Arianna è un’applicazione da tenere sempre accesa, perchè usa con parsimonia batteria e memoria per raccogliere il numero minimo di dati necessari a ricordare all’utente gli spostamenti degli ultimi 30 giorni, permettendogli di annotare qualsiasi circostanza che ritenga rilevante ai fini del contenimento epidemico e di essere avvisato in caso di esposizione a rischi di contagio noti all’autorità sanitaria. I dati sono sempre sullo smartphone dell’utente, non sono collegati in alcun modo ad altri dati presenti sul dispositivo e non vengono mai trasmessi a terzi. Se mai un utente dovesse risultare positivo al virus, potrebbe usare i dati raccolti da diAry per collaborare con le autorità sanitarie. Ogni utente può consultare i propri dati in qualsiasi momento e incrociarli con le informazioni diffuse dalle autorità sanitarie, avendo tutto sempre ed esclusivamente sotto il proprio controllo.
Perchè proprio ora
I dati che non raccogliamo oggi sono persi per sempre. Iniziare la fase 2 senza un’applicazione che ci aiuti a conservare memoria dei nostri spostamenti ci espone a rischi inutili e gravi. Senza strumenti digitali adeguati in mano ai cittadini, ogni nuovo focolaio tarderà ad essere identificato e le persone coinvolte tarderanno ad essere informate, lasciando tempo alla diffusione del contagio e favorendo l’innalzamento del famigerato R0.
“La consapevolezza puntuale dei nostri spostamenti tutela noi e gli altri — dice Alessandro bogliolo, responsabile del progetto Digital Arianna — Avendo a disposizione un ausilio alla memoria, non c’è alcun motivo per non usarlo, ed è questo il momento per farlo. Perdere memoria degli spostamenti proprio nei primi giorni dopo il lockdown sarebbe una ingenuità inaccettabile.”
Perché proprio diAry
Perché è già disponibile in beta, perché è un progetto open source, perché rispetta la privacy dando agli utenti pieno controllo dei propri dati. L’applicazione offre inoltre alle autorità sanitarie un meccanismo innovativo, chiamato “call to action”, che permette loro di informare selettivamente le persone che sono state esposte ad alto rischio di contagio, pur senza venire mai in possesso dei loro dati. Questo avviene diramando degli alert con informazioni geografiche e temporali. L’applicazione diAry, ricevendo questi alert, li confronta con le tracce che ha raccolto localmente e li presenta all’utente solo se sono di suo reale interesse. Questo meccanismo è straordinariamente versatile, perchè permette di informare in tempo reale chi si sia trovato in un luogo identificato come focolaio, o più semplicemente di inviare ai cittadini informazioni la cui rilevanza dipende dai luoghi che hanno visitato e dal momento in cui lo hanno fatto. Con lo stesso meccanismo le autorità locali potrebbero invitare cittadini e visitatori di una regione, di una città o di un quartiere a partecipare spontaneamente a screening e sondaggi, o mandare alert a tutti i partecipanti ad un evento pubblico o a tutti gli avventori che hanno frequentato un locale in un determinato orario, senza dover sapere chi siano.
Immuni e il contact tracing di Google e Apple
Quando anche l’app Immuni sarà disponibile, varrà senz’altro la pena di usarla, ma anche allora diAry non smetterà di essere utile, perché offre funzionalità complementari. Immuni userà esclusivamente il protocollo Bluetooth elaborato da Google e Apple per tracciare i contatti tra i cellulari, e quindi non servirà a controllare contagi indiretti o ambientali, quelli cioè legati alla persistenza e alla concentrazione del virus nell’aria o sulle superfici. L’app diAry, per contro, non rileva la prossimità di altri dispositivi. L’integrazione di queste due informazioni è preziosa.
“Abbiamo sempre sostenuto che debbano essere usate in modo integrato tecnologie complementari, localizzazione e Bluetooth, — continua Alessandro Bogliolo — che hanno limiti e potenzialità che si compensano. Noi abbiamo investito prima di tutto sulla localizzazione per fare leva sulla responsabilità individuale, ma con l’intenzione di adottare un approccio integrato. Quando il governo ha scelto Immuni e optato per il Bluetooth, abbiamo deciso di non integrarlo in diAry, per attendere di interfacciarci ad Immuni, quando sarà disponibile.”
Il progetto open source
Digital Arianna è un’applicazione open source, sviluppata in Italia, per il contenimento del contagio da COVID-19. È un progetto che l’Università di Urbino ha intrapreso in febbraio con il supporto tecnico dello spinoff DIGIT srl. Dal 19 marzo ogni scelta progettuale è stata discussa e documentata pubblicamente sul sito ufficiale https://covid19app.uniurb.it/; dal 23 marzo l’applicazione è stata affidata a 250 beta tester volontari e dal 16 aprile l’applicazione è disponibile in versione beta sugli store Android e iOS. Dal 22 aprile è possibile incontrare online gli sviluppatori tutti i mercoledì alle 17:30.
La conferenza stampa
Mercoledì 20 maggio, alle 17:30, il prof. Alessandro Bogliolo e gli sviluppatori di Digital Arianna saranno a disposizione del pubblico e della stampa per fornire tutte le informazioni sul progetto e dare indicazioni operative per l’utilizzo ottimale dell’app.
Mercoledì 13 maggio, sempre alle 17:30, siete invitati a partecipare al quarto diAry open meeting online, dedicato all’open data set statistico.
Il programma dell’incontro sarà il seguente:
I dati aperti e il loro formato
Pubblicazione e fruizione
Rappresentazione
Come partecipare?
Come per gli altri incontri, la partecipazione è completamente libera. Basterà collegarsi alla stanza virtuale disponibile al seguente indirizzo: https://bit.ly/diAry-Open-Meetings-Room.
Ci si potrà collegare, senza necessità di registrazione, a partire da 15 minuti prima dell’incontro.
Rinnoviamo l’invito ai partecipanti a sperimentare in prima persona l’app diAry, aggiornata all’ultima versione. Per farlo, assicurarsi di:
Avere installata fin da oggi l’ultima versione di diAry (la 0.1.2),
Tenere attiva l’applicazione, in modo da avere registrato almeno qualche campione prima dell’incontro,
Disabilitare la gestione automatica della batteria per diAry nelle impostazioni del proprio smartphone (qui una utile guida per la maggior parte degli smartphone: https://dontkillmyapp.com/).
Per uscire dal lockdown servono azioni mirate, che richiedono strumenti con cui prendere la mira. Tra questi ci sono le cosiddette app di tracciamento di cui l’Italia, come il resto del mondo, sta cercando di dotarsi. Il termine tracciamento evoca tuttavia timori distopici che alimentano un dibattito che ha perso di vista presupposti, obiettivi e realtà. Proviamo a ripartira da questi per illustrare potenzialità e limiti delle applicazioni mobili di contact tracing e parlare del complesso rapporto tra tecnologia, libertà e diritti umani.
L’argomento è trattato da Alessandro Bogliolo in un webinar della serie UniurbSpritz di cui trovate la registrazione e slide.
Mercoledì 6 maggio, sempre alle 17:30, siete invitati a partecipare al terzo diAry open meeting online. Durante il meeting illustreremo e testeremo insieme il funzionamento delle Call to Action, l’ultima funzionalità che abbiamo aggiunto a diAry per segnalare in maniera anonima potenziali contagi.
Il programma dell’incontro sarà il seguente:
Cosa sono e come funzionano le Call to Action,
Demo del loro funzionamento con la vostra partecipazione,
Testing guidato e partecipativo della nuova funzionalità.
Come partecipare?
Come per gli altri incontri, la partecipazione è completamente libera. Basterà collegarsi alla stanza virtuale disponibile al seguente indirizzo: https://bit.ly/diAry-Open-Meetings-Room.
Ci si potrà collegare, senza necessità di registrazione, a partire da 15 minuti prima dell’incontro.
Chi vorrà partecipare attivamente al testing guidato dovrà necessariamente assicurarsi:
Avere installata fin da oggi l’ultima versione di diAry (la 0.1.2),
Tenere attiva da subito l’applicazione, in modo da avere registrato almeno qualche campione prima dell’incontro,
Disabilitare la gestione automatica della batteria per diAry nelle impostazioni del proprio smartphone (qui una utile guida per la maggior parte degli smartphone: https://dontkillmyapp.com/).
Questa è la release 0.1.2. Si è fatta attendere più del consueto perchè ha comportato la messa a punto di uno dei meccanismi fondanti dell’approccio che abbiamo adottato, chiamato “call to action“.
Prima di descrivere in dettaglio le novità è bene ricordare che:
le release beta sono disponibili in modalità test sia per Android che per iOSsugli store ufficiali, e quindi i beta test non sono più soggetti a limiti numerici
per il buon funzionamento del tracciamento in background è opportuno cambiare le impostazioni in modo che l’app non venga disattivata dal gestore della batteria
alle 17:30 di oggi, 29 aprile, tutte le funzionalità dell’app verranno illustrate e discusse online durante l’open meeting
Call to action
Le call to action sono segnalazioni, da parte di autorità sanitarie riconosciute, di situazioni ad alto rischio contagio. Ogni call tu action è composta da riferimenti geografici (punti o poligoni) e temporali (intervalli) alla situazione di contagio, da un nome della call to action, da una data di rilascio e da uno URL di call back.
Le call to action sono gestite da un server, al quale diAry si rivolge per scaricare aggiornamenti. La richiesta delle ultime call to action da parte di diAry ha anch’essa riferimenti spazio-temporali, ma molto approssimati. Per ogni giorno, la richiesta contiene l’insieme dei geohash approssimati visitati nel corso della giornata, approssimati alla quarta cifra, corrispondente a circa 20 km. Quindi gli orari sono approssimati al giorno e i luoghi a regioni rettangolari di 20km di lato.
In tal modo ogni istanza dell’app riceve solo segnalazioni della propria zona. A questo punto il confronto tra segnalazioni scaricate e tracce avviene localmente sullo smartphone dell’utente e solo se c’è corrispondenza (senza approssimazioni) l’azione corrispondente viene proposta all’utente.
Alle call to action si accede dal pulsante centrale della barra inferiore, che rappresenta una quadretto crociato.
Altre novità
Modalità notturna, con sfondo scuro, disponibili dalla release 0.1.1.
Tutte le funzioni di test e debug sono state spostate su un’apposita card che si trova sulla pagina principale. La card dà accesso a:
Mercoledì 29 aprile, alle 17:30, vi invitiamo a partecipare al secondo diAry open meeting online. Dopo aver discusso i presupposti del progetto, i principi e i requisiti tecnici, mercoledì illustreremo le funzionalità dell’app, dandone dimostrazione.
Questo il programma dell’incontro:
I principi di funzionamento di diAry e le scelte di progetto: presentazione e discussione.
Demo delle funzionalità già disponibili: interfaccia utente e back end.
Non vedevamo l’ora di allargare il confronto sui principi alla base dello sviluppo di Digital Arianna e finalmente è arrivato il momento. Il primo open meeting di progetto sarà dedicato proprio a questo.
Oggi, alle 17:30, vi invitiamo a partecipare al primo diAry open meeting online. Tutti i partecipanti (sviluppatori, beta tester, cittadini) avranno modo di contribuire al progetto.
Questo il programma dell’incontro di oggi:
Principi, requisiti e modelli alla base di diAry: presentazione e discussione.
Apertura dei beta test pubblici sugli store ufficiali di Android e iOS: come partecipare ai test.
Repo open source: come contribuire allo sviluppo.
Da qui in avanti cercheremo di vederci ogni settimana e confrontarci ogni volta su un tema differente.
Sono ormai due mesi che lavoriamo a tempo pieno a diAry, digital Arianna. In questo periodo:
abbiamo studiato il problema, raccolto pareri autorevoli per comprendere le esigenze e accolto tanti consigli per definire specifiche e requisiti;
abbiamo adottato principi e modelli di sviluppo coerenti con le finalità del progetto, tra i quali open-source, open-data, privacy-by-design, user-driven-design, user-centric-design;
abbiamo coinvolto esperti con competenze complementari alle nostre;
abbiamo verificato la fattibilità di soluzioni tecniche alternative;
abbiamo preso importanti decisioni di progetto;
abbiamo condotto lo sviluppo senza sosta;
abbiamo coinvolto centinaia di beta tester volontari, ai quali abbiamo rilasciato 12 versioni dell’app e somministrato altrettanti questionari (molti di loro sono stati talmente puntuali e scrupolosi da aver dato contributi fondamentali al progetto);
abbiamo discusso in pubblico, su questo sito, ogni scelta e ogni progresso.
Ora facciamo un altro passo avanti: apriamo i beta test pubblici su Google Play (già attivi da sabato) e su App Store (in corso di approvazione) e avviamo i diAry Open Meetings, una serie di appuntamenti online, aperti a sviluppatori e non, in cui approfondiamo i diversi aspetti del progetto parlandone direttamente con gli sviluppatori, raccontiamo ciò che abbiamo imparato e affrontiamo le sfide ancora aperte.
Per dare a tutti la possibilità di interagire, ci incontreremo in una stanza virtuale in grado di ospitare fino a 250 persone alla volta. La stanza si aprirà tutti i mercoledì dalle 17:30 alle 18:30 e accoglierà i partecipanti a partire dalle 17:15.